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La Nikon D850 ha un problema con la riduzione rumore sulle lunghe esposizioni

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Fotografo con Nikon da sempre, per pura scelta di convenienza al tempo della D90 e poi con con molta soddisfazione negli ultimi 5 anni con la D800. La naturale evoluzione è stata scegliere la Nikon D850, che ho potuto utilizzare per qualche giorno prima di scrivere questo articolo. Come prima cosa devo ringraziare l'amico Mirko Boni per avermi portato a conoscenza di un problema che la affligge in uno dei tradizionali punti di forza del marchio: il recupero delle ombre. Come probabilmente avrete potuto osservare dagli innumerevoli test sul web, la nuova nata di casa Nikon eccelle come le precedenti in questo ambito, almeno finché non si scatta per più di 1".

Nikon D850 problema riduzione rumore

I crop di seguito sono 1:1 (se cliccate si ingrandiscono con migliore qualità) di foto scattate a 100 ISO con valori di apertura delle ombre e dei neri di 100. I due superiori hanno la riduzione rumore sulle lunghe esposizioni disattivata manualmente, quella di sinistra con un tempo di scatto di 0.8", quella di destra di 2.5" (solo il diaframma è cambiato). Non si nota nessuna differenza tranne la maggiore definizione sulla scritta, dovuta alla migliore resa dell'obiettivo con un diaframma più chiuso. In termini di apertura delle ombre, rumore e qualità dei dettagli la resa è identica.

Nikon D850 problema riduzione rumore lunghe esp

In questa seconda coppia di crop, invece, ho mantenuto attiva la riduzione del rumore sulle lunghe esposizione, così come si trova nella configurazione base della fotocamera. Come potete notare la foto con un tempo di scatto di 0.8" (a sinistra) è del tutto simile a quelle precedenti, mentre quella con un tempo di 2.5" (a destra) ha un elevato rumore sia di luminanza che cromatico, con una forte dominante verde. Ci tengo a precisare che tutti i valori di bilanciamento del bianco e tinta sono rimasti invariati. Il problema non si presenta né sulla D800 né sulla D750, questo fa presagire che ci troviamo di fronte ad un vero e proprio bug software che ci auguriamo Nikon si affretti a risolvere.

Riduzione rumore esposizioni lunghe Nikon D850

Come risolvere (per ora) il problema sulle lunghe esposizioni

La riduzione rumore sulle lunghe esposizioni è purtroppo attiva di default sulla D850, quindi consigliamo a tutti quelli che intendono effettuare lunghe esposizioni di disattivarla immediatamente nel menu di ripresa foto. Consigliamo anche di ridurre o eliminare del tutto la riduzione su ISO elevati, che spesso sacrifica il dettaglio e può essere applicata in post produzione se proprio necessaria.


Nikon presenta i nuovi 24-70mm f/2,8 VR, 24mm f/1,8 e 200-500mm f/5,6 VR

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24-70VR

Oggi Nikon ha presentato tre nuovi obiettivi Full Frame, ognuno in un diverso segmento: uno zoom standard, un fisso luminoso ed un super teleobiettivo zoom. Il primo è il AF-S Nikkor 24-70mm f/2,8E ED VR, erede diretto del precedente 24-70mm f/2,8 a cui aggiunge la stabilizzazione ottica. Seppure l'estetica non sia sostanzialmente variata, il progetto è completamente nuovo e garantisce maggiore velocità, robustezza e stabilità. Nel nuovo design con 20 elementi in 16 gruppi è stata aggiunta una lente asferica a bassissima dispersione (ED/ASP), affianco alle tradizionali ED, HRI e al trattamento Nano Crystal. Inoltre un rivestimento alla fluorite ha reso la lente frontale refrattaria allo sporco e più facile da pulire. La costruzione è stata ulteriormente rinforzata e la tropicalizzazione consente di utilizzare l'obiettivo anche in condizioni climatiche avverse. Inoltre il motore di messa a fuoco ultrasonico SWM è fino a 1,5 volte più veloce. Altra aggiunta è il controllo elettromagnetico per il diaframma a 9 lamelle arrotondate, che consente di ottenere esposizioni più omogenee durante lo scatto a raffica. Aggiunta molto gradita è la stabilizzazione ottica, anche se ha comportato un aumento delle dimensioni e la lente frontale è ora da 82mm invece che 77mm. L'arrivo sul mercato è previsto ad agosto inoltrato, con un prezzo di $2399 che aspettiamo di vedere come sarà convertito in euro.

24-f18

Altra novità molto gradita è il nuovo AF-S Nikkor 24mm f/1,8G ED, che si aggiunge ai precedenti 20mm e 28mm con medesima apertura. Si tratta di obiettivi grandangolari relativamente economici ma con ottima qualità ottica e velocità. Lo schema ottico prevede 12 elementi in 9 gruppi, con lenti in vetro ED (a bassissimo indice di dispersione), due lenti asferiche e il trattamento Nano Crystal Coat per immagini sempre nitide e brillanti. Nikon promette distorsione molto ben controllata, pochissime aberrazioni cromatiche e resistenza al flare. Questo obiettivo sarà molto interessante anche sul formato DX, dove corrisponderà più o meno ad un 35mm. La disponibilità è prevista per metà settembre, con un prezzo di $750.

200-500vr

L'ultima novità di oggi è il AF-S Nikkor 200-500mm f/5,6E ED VR, obiettivo unico nel suo genere che potrebbe diventare un vero best seller. Si tratta di un super teleobiettivo di elevata qualità, con luminosità costante, stabilizzazione da 4,5 stop e prezzo molto contenuto. È un'opzione molto allettante per chi fa sport o caccia fotografica, in quanto consente di raggiungere i 500mm senza spendere troppo. La costruzione prevede 19 elementi in 12 gruppi, con tre lenti ED per ridurre l'aberrazione cromatica. Anche in questo troviamo il diaframma elettromagnetico e il motore di messa a fuoco Silent Wave (SWM). Da notare che l'apertura massima di f/5,6 lo rende compatibile anche con il moltiplicatore 1,4x, se montato su una fotocamera compatibile con la messa a fuoco a f/8. Arriverà sul mercato per la metà di settembre con un prezzo previsto di $1400.

Recensione: Nikon J5, la piccola di casa è finalmente migliorata

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Una delle critiche che sento fare più spesso alle mirrorless è che, per migliorare l’ergonomia ed aumentare la dimensione del sensore, hanno perso la principale caratteristica che le rendeva appetibili: la compattezza. Ovviamente non si può generalizzare troppo, ma è vero che alcuni modelli hanno dimensioni confrontabili con quelle delle reflex e gli obiettivi sono praticamente identici. Ha davvero senso “risparmiare” solo quel paio di centimetri di profondità nel corpo eliminando lo specchio? In realtà le mirrorless hanno anche altri vantaggi intrinseci, come spiegato in questo articolo, ma chi sembra aver meglio catturato l’essenza delle senza specchio è Nikon, con la sue serie 1. A differenza degli altri produttori, la casa giallo nera ha stabilito una distinzione netta tra la propria linea di reflex e di mirrorless, proponendo su queste ultime un sensore più piccolo (CX da circa 1") per contenere in modo evidente le dimensioni dei corpi e degli obiettivi. C’è da dire che gli orientali sembrano aver apprezzato questa scelta più degli occidentali, ma non si può negare che abbia consentito a Nikon di avere un’offerta più organica e senza sovrapposizioni. Nel 2012 ho testato la prima J1, della quale non sono stato particolarmente entusiasta, ma di recente ho avuto modo di provare l’ultima Nikon J5. Scopriamo come questo modello è migliorato dopo ben 4 generazioni.

nikon-j5-introduzione

Caratteristiche principali

Il sensore CX da 1" (13.2 x 8.8 mm) è nettamente cresciuto in termini di risoluzione, proponendo ora la cattura di immagini da 21 MP con sensibilità tra 160 a 12800 ISO. È migliorata anche la tecnologia, essendo retroilluminato, e vanta un velocissimo processore Expeed 5A (la Nikon D7200 ha l’Expeed 4). Molto interessante la registrazione video in formato 4K, seppure con alcuni limiti che discuteremo in seguito, e le funzionalità slow motion fino a 120fps a 720p. L’otturatore elettronico consente velocità di scatto fino ad 1/16000 e la raffica sfiora un impressionanente 60fps. Una particolarità degli ultimi modelli è che si è optato per le memorie in formato microSD, le quali sono ormai capienti e veloci a sufficienza, oltre che piuttosto economiche visto il larghissimo utilizzo che se ne fa come espansioni per gli smartphone. Infine si è guadagnato il modulo Wi-Fi integrato, caratteristica ormai onnipresente.

nikon-j5-mano

Corpo ed ergonomia

Da una fotocamera così piccola (98 x 60 x 32 mm) non ci si può certo aspattare un’ergonomia eccezionale, ma fortunatamente nella J5 Nikon ha inserito una piccola sporgenza nella zona frontale che ne migliora l’impugnatura. Può sembrare una caratteristica banale, ma non era presente in tutte le precedenti fotocamere della serie J, compresa la J4. Complice una buona leggerezza (circa 350 grammi con obiettivo e batteria), si tiene abbastanza comodamente anche con una sola mano, ma è certamente più indicata per le donne o per chi possiede mani piccole. In tutti i casi l’impugnatura è quella tipica delle mirrorless, dove le dita stanno lateralmente e il mignolo rimane al di sotto del corpo. Onestamente l’ho trovata più comoda delle precedenti Nikon J e rimane molto bilanciata visto che gli obiettivi sono piccoli e leggeri, compreso il 10-30mm f/3,5-5,6 VR del kit (che corrisponde ad un 27–81mm).

nikon-j5-display-inclinato

Display

Non c’è il mirino, come da tradizione, ma un display da 3“ con 1 milione di punti che si può inclinare verso il basso di 90° o di 180° verso l'alto, fino a ribaltarsi completamente per le auto inquadrature (qualcuno ha detto selfie?). C’è anche il touch screen, che si può usare sia per determinare rapidamente il punto di messa a fuoco che per navigare nei menu. L’unico aspetto negativo riscontrato è che con la funzione ”scatta con un tap“ attiva, si scattano foto involontariamente ogni volta che la fotocamera tocca sulla pancia (e succede spesso se si tiene al collo). Infatti alla fine sono stato costretto a disabilitare il touch. La visibilità dello schermo è buona e dalle ”Impostazioni/Display" possiamo portarla da -3 a +3 per compensare situazioni ambientali molto scure o molto luminose. Un sensore che intervenisse automaticamente sarebbe stato più pratico, tuttavia è una caratteristica che, stranamente, si trova in pochissime fotocamere.

nikon-j5-sopra

Controllo, impostazioni, menu

Dove sono stati fatti immensi passi in avanti dalla prima J1 è nel controllo. Inizialmente Nikon aveva pensato ad una fotocamera molto “basic”, che non aveva neanche una ghiera per i modi di scatto, mentre con il tempo si è capito che l’utenza preferisce un approccio più diretto e simile a quello delle tradizionali reflex. Abbiamo dunque la tanto agognata ghiera dei modi in cima, ben due rotelle per i parametri (una superiore ed una intorno al pad direzionale) ed una sufficiente quantità di tasti.

nikon-j5-controlli

Sul pad posteriore abbiamo anche le tradizionali quattro scorciatoie nelle diverse direzioni: F in alto (che sarebbe il classico quick menu), compensazione di esposizione a destra, flash in basso e metodo drive a sinistra. Oltre ai classici menu, riproduzione e cestino, c’è anche un pulsante aggiuntivo sul retro per un accesso rapido al Wi-Fi ed uno Fn frontale, vicino l’obiettivo, che io ho assegnato al controllo della sensibilità. In questo modo lavorando in manuale abbiamo l’apertura sulla rotella posteriore, il tempo su quella superiore e gli ISO sul pulsante Fn: ottimo lavoro Nikon!

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I menu sono rimasti piuttosto semplici se confrontati a quelli delle reflex di casa, ma è una scelta ponderata ed assolutamente sensata. Ci sono quattro sezioni di base (Riproduzione, Ripresa, Impostazioni, Wi-Fi), ma con alcuni modi di scatto (tipo quello “Creativo”), la sezione Ripresa cambia per fornire i settaggi specifici (nel caso del Creativo i vari effetti disponibili).

nikon-j5-creativo

A livello di personalizzazione possiamo intervenire poco, sostanzialmente solo sul pulsante Fn, ma tutto sommato non manca niente di importante in relazione alla tipologia di fotocamera ed all’utente tipo che la dovrà utilizzare. Una cosa che non mi è affatto piaciuta è che continua a mancare la possibilità di visualizzare in tempo reale l’anteprima di esposizione con i parametri correnti. In pratica il display cerca di simulare un mirino ottico, offrendo sempre una visualizzazione “corretta” a prescindere dalle impostazioni di scatto, per cui per sapere se la foto sarà bene esposta si deve guardare l’esposimetro. Nelle mirrorless questo approccio non lo capisco proprio, perché l’utilizzatore si aspetta che ciò che vede nello schermo corrisponderà alla foto finale una volta premuto il pulsante di scatto, invece il risultato potrebbe essere molto diverso se si lavora in manuale. C’è da dire, però, che nel modo automatico è stato previsto il “Controllo immagine Live” (accessibile dal pulsante Ok), un sistema rapido per determinare la luminosità dello scatto che ci dà effettivamente un’anteprima del risultato finale. Questa “disattenzione” per il controllo con modo M attivo viene quindi bilanciata da un approccio molto più pratico in automatico, cosa che conferma la natura “easy” del modello.

nikon-j5-menu

AF - Messa a fuoco

La messa a fuoco è sempre stata un punto di forza della serie 1 di Nikon e ne abbiamo una conferma anche nella J5 con il suo ottimo sistema ibrido per ricerca di contrasto e di fase. Con buona luce l’AF è praticamente istantaneo ed anche quando questa scarseggia si riesce a mettere a fuoco senza troppi problemi, coadiuvati all'occorrenza dell’illuminatore integrato. Dal menu principale o da quello veloce (freccia in alto) si può cambiare il modo su AF-A (Automatico), AF-S (Singolo), AF-C (Continuo) o MF (Manuale), mentre per l’area si può scegliere quella automatica, singola o l’inseguimento. Non vi dirò che il tracking funziona efficacemente come su una reflex, ma si comporta meglio di altre mirrorless e consente di seguire le azioni ottenendo un buon 50% di foto correttamente a fuoco.

nikon-j5-modo-af

Abbiamo anche il rilevamento dei volti che funziona discretamente bene (di tre quarti fatica un po‘, ma è normale) e la possibilità di impostare il punto AF con il tocco. Su quest’ultimo aspetto, però, vale quanto detto in precedenza circa la sensibilità eccessiva del touch, che si attiva anche quando la fotocamera al collo poggia sulla pancia, per cui è facile che si finirà per disattivarlo. Per quanto riguarda il fuoco manuale c’è da dire che è un po’ faticoso da controllare e, mi spingerei a dire, quasi inusabile. Infatti si deve ruotare la rotella posteriore tantissime volte per spostarsi da vicino a lontano e con quella superiore si determina il fattore di ingrandimento per controllare il fuoco. Decisamente macchinoso.

nikon-j5-metering

Metering - Esposizione

Anche le impostazioni dell’esposimetro si trovano nel menu veloce e comprendono la Matrix, ponderata al centro e spot. Come sempre ho adoperato principalmente quella mulitpla per verificare l’adeguatezza dell’esposimetro, il quale si è dimostrato piuttosto affidabile nella maggior parte delle condizioni. Quelle poche volte in cui l’eccesso di contrasto e gamma dinamica porti alla bruciatura di luci od ombre, ci viene in aiuto l’incredibile capacità di recupero di questo sensore, di cui parleremo meglio più avanti.

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WB - Bilanciamento del bianco

Sono limitati ma funzionali i preset per l’impostazione del bilanciamento del bianco, anche questi facilmente reperibili nel menu veloce F (freccia in alto). Abbiamo l’auto, incandescenza, fluorescenza, sole diretto, flash, nuvoloso, ombra e premisurazione manuale. L’assenza più evidente è quella dei gradi Kelvin, che però non si sente particolarmente in una fotocamera di questo tipo. L’automatico è davvero buono, adeguato in ogni circostanza e non troppo correttivo con la luce ad incandescenza nelle scene notturne (che rimangono tendenzialmente gialle). L’unica nota negativa è che la premisurazione non si può eseguire al volo dal quick menu, ma bisogna accedere a quello principale. Non si tratta di una grave mancanza in realtà, però Nikon di solito è molto attenta a questo aspetto e mi è sembrato strano che manchi questa possibilità.

nikon-j5-wb

Metodo Drive - Scatto continuo

Se vi siete chiesti perché questa piccola fotocamera abbia un processore così potente, la risposta è nella raffica. Dalla freccia a sinistra del pad direzionale possiamo scegliere il metodo drive: singolo, continuo o autoscatto (2 o 10 sec). Il continuo è la cosa impressionante, perché consente raffiche da 10, 20, 30 e 60 fps a massima risoluzione anche in RAW+JPG. Certo non va avanti per molto, ma è davvero incredibile la mole di dati che riesce a gestire. Io l’ho provata con una microSD SanDisk Extreme Pro da 64GB e stentavo a credere a quella velocità finché non ho visto effettivamente i file memorizzati sulla scheda. Inoltre è gradevole la possibilità di rivedere le raffiche come un gruppo in modalità di riproduzione, così da selezionare rapidamente l’immagine migliore (ma vengono comunque salvate tutte).

nikon-j5-flash

Flash

Il piccolo flash a popup si attiva elettronicamente (quindi solo a fotocamera accesa) con il pulsante posto sul lato sinistro e sale da solo, quando necessario, nel modo automatico. La potenza è minima (5m alla sensibilità base), ma può servire per congelare l’azione, schiarire le ombre o illuminare un’area non troppo vasta. Le modalità sono solo tre, accessibili con la freccia in basso del pad direzionale: attivo, occhi rossi, seconda tendina. Insomma, semplice ma tutto sommato usabile.

nikon-j5-display-flash

Qualità d’immagine e resa ad alti ISO

Per cercare una qualità d’immagine direttamente comparabile a quella offerta dalla Nikon J5, bisogna prendere in considerazione le varie Sony RX100, Panasonix LX100 e Canon G7/G3 X, che hanno anch’esse un sensore da 1" di diagonale e risoluzioni di circa 20 MP. La cosa interessante è che, come queste ultime, la Nikon J5 equipara molti sensori Micro Quattro Terzi e perfino alcuni APS-C di qualche anno fa. DxOMark certifica, con il suo tradizionale test, una resa confrontabile ai modelli sopra citati ed uno score complessivo di 65 punti.

nikon-j5-dxomark

Il livello di dettaglio è effettivamente buono, seppure io l’abbia provata esclusivamente con il 10-30 VR del kit che non è un mostro di incisività. È abbastanza buona anche la gamma dinamica del JPG (12 stop calcolati da DxOMark), ma la cosa che mi ha davvero colpito è la capacità di recupero del RAW, che in una foto volutamente sovraesposta mi ha consentito di recuperare un cielo completamente bruciato con una post-produzione di -2,5EV sull’esposizione (cliccando sull'immagine potete vederla ingrandita).

nikon-j5-esempio-gamma-dinamica

Insomma, per essere un sensore da 1" se la cava più che dignitosamente e non escludo soddisfazioni anche in condizioni critiche con i giusti obiettivi. La gamma Nikon 1 non è vastissima, ma ci sono comunque lenti interessanti come il 32 f/1,2 per i ritratti (equiv. a circa 85mm), il normale 18,5 f/1,8 (più o meno un 50mm) o il grandangolo 10 f/2,8 (27mm). La resa ad alte sensibilità è ovviamente il tallone d'Achille dei piccoli sensori, ma i risultati sono più che accettabili. A 1600 ISO i JPG sono pulitissimi ma un po' troppo piatti per via della riduzione rumore, mentre lavorando sul RAW si ha ancora una buon livello di dettaglio. I 3200 ISO si possono ancora sfruttare per stampe di piccolo taglio, ma ancora una volta è meglio partire dal file grezzo e ripulire l'immagine con un po' di post-produzione.

nikon-j5-test-1600iso

Di seguito vi propongo il nostro classico test con luce controllata per analizzare i risultati alle varie sensibilità in JPG e RAW. Come da tradizione la riduzione del rumore è stata volutamente azzerata, sia sulla luminosità che sul colore. Il crop qui sopra vi confermerà che la fotocamera restituisce immagini facilmente ripulibili anche in RAW, ma l'obiettivo di questo test è quello di verificare il sensore nudo e crudo, così da confrontarlo a parità di condizioni con tutti quelli delle fotocamere recensite in passato. Da notare che oltre alle posizioni che vanno da 160 a 12800 ISO, la J5 ha anche due JPG aggiuntivi a 6400 e 12800 ISO con noise reduction.

nikon-j5-testiso

File Sensibilità
JPG 160 200 400 800 1600 3200 6400 6400 NR 12800 12800 NR
RAW 160 200 400 800 1600 3200 6400 - 12800 -

nikon-j5-testiso

Come si può notare dai crop qui sopra, riducendo al minimo la riduzione rumore sui RAW, questo si nota chiaramente già da 400 ISO. Da precisare che il differente posizionamento dei tagli rispetto ai JPG dipende dal fatto che in questi ultimi c'è già applicata la correzione delle distorsioni (che sono pronunciate). Il 10-30VR del kit è un obiettivo pratico e compatto, ma non brilla per qualità e lo si nota anche dalla perdita di definizione ai bordi che noterete nel crop in basso a destra, il quale è preso da un'area un po' più esterna del fotogramma. Comunque, obiettivo a parte, vale quanto detto in precedenza, ovvero che 1600 ISO è la soglia che non supererei per una buona stampa e 3200 ISO e il punto massimo a cui si può salire, sempre considerando che i JPG sono un po' troppo "lisci" ed è conveniente partire dal RAW ed applicare la riduzione rumore in post-produzione. A 6400 ISO si perde davvero tanto in termini di dettaglio, ma il JPG è ancora pulito e va benissimo per il web o stampe di formato piccolo. A 12800 ISO, in realtà, una condivisione web è ancora gestibile, ma non ne consiglio la stampa. In tutti i casi a queste sensibilità la fotocamera fa un buon lavoro di riduzione del rumore, seppure ovviamente prediliga la pulizia al dettaglio. Le due posizioni NR estremizzano ancora la levigatura delle foto sui 6400 e 12800 ISO, ma tenderei ad evitarle visto l'estremo appiattimento. Di seguito una piccola galleria con qualche immagine catturata con la Nikon J5 e l'obiettivo del kit, come sempre vi consiglio di cliccare sulle foto per vederle più grandi ed analizzare anche i dati di scatto (in particolare la sensibilità).

[TEST] Nikon J5

nikon-j5-connessioni

Connessioni, memoria, batteria

Sul lato sinistro si trova un piccolo sportellino con le connessioni, che includono l'uscita microUSB e quella microHDMI. In basso, invece, si trovano memoria e batteria sotto lo stesso vano. Come si è già detto, Nikon ha preferito le microSD, le quali ormai hanno ottime capienze e prestazioni. Trovate una comparazione di alcuni modelli qui, ma le migliori sono le ultime SDXC di SanDisk. La batteria è una EN-EL24 da 850mAh/6,2Wh a 7,2V con un'autonomia di circa 250 scatti, decisamente in linea con la categoria. Lo so, non sono tanti, ma è ciò che al momento ci possiamo aspettare da una mirrorless, specie di questa dimensione. Anche i modelli top di gamma, come le Full Frame Sony A7, fanno poco meglio.

nikon-j5-batteria-memoria

Il Wi-Fi è una piacevole aggiunta, ma l'implementazione è piuttosto semplificata. C'è l'NFC, per una connessione rapidissima con gli smartphone che ne sono dotati, ma con l'app remota si può giusto rivedere le foto o catturare in modalità auto. Vediamo anche i parametri, ma non possiamo intervenire per cambiarli. L'unico intervento possibile è sulla luminosità, che si modifica con uno slider, un po' come abbiamo detto che succede sulla fotocamera con la modalità automatica. Anche in questo ambito Nikon avrebbe potuto fare di più, ma stiamo sempre parlando di un modello nato per un pubblico amatoriale e, tutto sommato, può andar bene così.

nikon-j5-wireless

Video

Molti ammiratori del sistema Nikon 1 sottolineano le buone doti nella cattura dei filmati e nella J5 abbiamo addirittura il video in 4K. Per registrare saltuariamente dei momenti della propria vita o dei viaggi, la resa è molto buona e sicuramente superiore a quella di uno smartphone per definizione, impostazioni e messa a fuoco (che in automatico se la cava discretamente bene). Se invece si spera di poterci fare qualcosa di leggermente più avanzato, bisogna fare i conti con una lunga serie di vincoli. Ad esempio: c'è sì il 4K, ma limitato a soli 15fps, con cui otteniamo filmati decisamente poco fluidi. Inoltre, se attiviamo la registrazione da un qualsiasi metodo di scatto, anche Manuale, si passa direttamente in P, senza possibilità di intervenire sui parametri di registrazione. L'unico modo che consente di avere un controllo maggiore è quello nominato "Filmato avanzato", dove sono presenti diverse opzioni ed anche la possibilità di lavorare completamente in manuale. Anche qui, però, ci sono alcuni limiti, come il tetto massimo di 10 minuti a clip e l'impossibilità (in quasi tutti i metodi a disposizione) di scendere sotto 1/100. Quest'ultimo paletto può essere molto fastidioso, in quanto riduce nettamente la luce che possiamo far arrivare al sensore (e quindi ci costringe ad aumentare l'apertura o salire con gli ISO) quando con 1/50 si potrebbero tranquillamente registrare filmati fluidi anche a 50fps. Ma andiamo a vedere le opzioni disponibili e selezionabili tramite il menu principale, una volta attivato il modo "Filmato avanzato" dalla ghiera principale:

  • filmato HD (modo M disponibile) min 1/100: 1080p/60 o 30fps - 720p/60 o 30fps
  • filmato 4K (modo M disponibile) min 1/100: 2160p/15fps
  • film accelerato (solo modo P) fino a 1" f/16: sarebbe il time-lapse
  • rallentatore (modo M disponibile) min 1/400: 400fps
  • movimento veloce (modo M disponibile) min 1/100: 1080p/30fps
  • jump-cut (modo M disponibile) min 1/100: 1080p/30 fps (montaggio con tagli)
  • filmato di 4 secondi (modo M disponibile) min 1/100: 1080p/30fps

nikon-j5-chiusura

Conclusione

Prima di scrivere le conclusioni ho fatto un salto nel passato per rileggere quelle della prima J1. Sono passati 3 anni e 4 modelli e Nikon non ha assolutamente sprecato questo tempo. I principi base della linea sono rimasti invariati, così come le debolezze legate alla dimensione del sensore, ma in un mondo in cui le mirrorless stanno diventano sempre più grandi e pesanti, questa J5 acquisisce il ruolo importante di outsider. È su di lei che bisogna guardare per ripescare i principi che inizialmente ci hanno fatto innamorare delle mirrorless, le quali oggi si stanno spostando sempre più nel settore prosumer con costi, dimensioni (e qualità) superiori. Oltre il 50% dei punti negativi che avevo identificato nella J1 sono stati superati, alcuni non sono più così determinanti considerando l'attuale condizione delle concorrenti e i pro sono aumentati. Ne consegue un giudizio migliore, che passa dalle 3 alle 3,5 stelle. Non un salto epocale, ma bisogna considerare che in 3 anni anche i rivali non sono stati fermi a guardare. Considerando l'utente tipo di questa fotocamera non ci sarebbero molti aspetti negativi, ma i sul prezzo, in realtà, avrei qualcosa da recriminare. I 530€ richiesti con garanzia Nital e microSD da 16GB inclusa, sono un po' al di sopra di quella soglia che me l'avrebbe fatta consigliare ad occhi chiusi ai meno esperti. Con queste cifre, ormai, si comprano mirrorless con sensori più performanti ad alte sensibilità ed un maggior parco di obiettivi (come la Olympus E-M10), oppure la compatta RX100 II, con sensore analogo e dimensioni ancora minori. Sono segmenti differenti, ma a parità di prezzo il dubbio è legittimo. Se Nikon faccia bene o no a coltivare la serie 1 non sta a me dirlo, ma resto convinto che l'idea di un sistema mirrorless effettivamente più compatto abbia un senso. Ovvio che tutti noi preferiamo la qualità dei sensori più grandi, ma la resa è ben bilanciata per un fotografo amatoriale senza troppe esigenze e l'estrema velocità ed il valido comparto di messa a fuoco, aiutano a portare a casa più facilmente lo scatto che vorremmo. Insomma, tutto sommato, è un prodotto che si riferisce ad un target ben preciso rispondendo a specifiche esigenze in modo positivo. Di contro non offre quel qualcosa in più che potrebbe interessare un fotografo più evoluto, forse neanche come secondo corpo da viaggio. Bisogna però ammettere che il sensore è migliorato, il corpo è più comodo e il controllo più diretto, per cui Nikon sta comunque procedendo nella giusta direzione.

PRO
+ Compatta e leggera
+ Buona qualità d'immagine e ottima lavorabilità dei RAW
+ Corpo compatto, ma tutto sommato ergonomico
+ Esteticamente riuscita in tutte le varianti (bianco, nero, silver)
+ Molto rapida in ogni operazione, dall'accensione alla gestione dei menu
+ Sistema ibrido di messa a fuoco (per rilevamento di fase e contrasto) molto veloce
+ Fuoco continuo con tracciamento efficiente per una mirrorless
+ Buona valutazione dell'esposizione
+ Display ribaltabile e con buona visibilità
+ Utilizzo molto semplice
+ Tante opzioni creative e divertenti
+ Scatta raffiche a 60fps
+ Tante modalità di cattura video, da 4K allo slow motion
+ Con l'adattatore si possono usare obiettivi Nikkor AF-S
+ Include Wi-Fi con NFC per scatto remoto
+ Pratico obiettivo senza tappo che si apre all'accensione

CONTRO
- Manca anteprima dell'esposizione in tempo reale
- Il touchscreen si attiva involontariamente quando lo schermo poggia sulla pancia
- Poco controllo della PdC dovuto al piccolo sensore
- Durata della batteria solo sufficiente
- Il video in 4K è solo a 15fps
- Stringenti limitazioni del tempo di esposizione in modalità video (spesso 1/100)
- Da smartphone non è presente il controllo manuale dell'esposizione
- Posizionata in un segmento di costo in cui ci sono altre offerte allettanti

Nikon compra la tecnologia dietro al sistema Samsung NX (forse)

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La notizia arriva da una fonte "fidata" del sito Mirrorlessrumors.com ed uno di quegli scoop che – se risultasse vero – potrebbe cambiare le carte in tavola nel campo mirrorless e non solo. Sembrerebbe che Nikon abbia concluso l'acquisizione della tecnologia (brevetti, know-how, ecc..) dietro al sistema mirrorless Samsung NX, il quale, come si diceva nell'ultima puntata di PixelClub, sta per essere ritirato da diversi mercati. Noi siamo rimasti soddisfatti della NX3000 alcuni mesi fa, una entry level molto competitiva, ma Samsung ha faticato troppo nel ritagliarsi uno spazio di rilievo in questo mercato, pur con ottimi prodotti come le recenti NX500 ed NX1.

Nikon & Samsung NX

La notizia ufficiale dell'acquisizione potrebbe arrivare al CES di Las Vegas, ma si dovrà aspettare fino a gennaio. Oltre alla tecnologia dei sensori e dei processori, anche l'attacco NX dovrebbe finire nelle mani di Nikon, ma questo non esclude che la casa giallo nera possa decidere di abbandonarlo in luogo del proprio F-mount o crearne uno specifico per mirrorless APS-C. Sicuramente lo scenario più interessante riguarda la tecnologia dei sensori, soprattutto alla luce dell'alleanza (dipendenza?) di Nikon da Sony. Le novità non arriveranno nel breve termine, soprattutto nei corpi di alta gamma e full-frame, ma le future entry-level potranno iniziare a montare tecnologia Samsung fin dal prossimo anno (anche se l'ipotesi è totalmente speculativa). Prendendo per vero questo rumor, ci potremmo aspettare un ingresso in quarta nel mercato mirrorless professionale e semi-professionale per Nikon, grazie alla rodata tecnologia Samsung che, ricordiamo, ha prodotto un ottimo sensore APS-C con la NX500. Bisognerà sicuramente valutare anche la necessità di un quarto sistema, ovvero quello delle Nikon 1 CX che non ha mai del tutto convinto neanche i nikonisti più convinti.

[AGGIORNAMENTO] Un portavoce di Samsung UK ha ufficialmente smentito la notizia rilasciando una dichiarazione sul sito AmateurPhotographer.

CES 2016: Nikon D500, D5, SB-600 e KeyMission 360

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Ormai ero vicino a credere che non avrei mai scritto una frase del genere, ma la Nikon DX professionale è tornata al CES 2016. Dopo oltre 6 anni dalla D300s, la casa giallo nera ha deciso di rimettere piede in questo segmento, dove la serie D7xxx ha raggiunto buoni risultati ma si è dimostrata incapace di convincere gli amatori più evoluti ed i professionisti. Serviva un corpo migliore e più ergonomico, controlli avanzati, raffica più veloce. Tutto questo è molto di più è la Nikon D500, che condivide molte caratteristiche con la nuova ammiraglia D5 (per questo non si chiama D400).

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Il sensore CMOS APS-C ha 21 MP ed è associato al potente processore Expeed 5 per una sensibilità che va da 100 a 51.200 ISO, espandibili a 50-1.640.000. Fiore all'occhiello è certamente il motore AF da 153 punti, di cui ben 99 sono a croce, nonché il nuovo metering a 180 mila punti. È stato necessario inserire un processore ausiliario per gestire tutta la mole di dati, che dovrebbe garantire una resa della messa a fuoco continua mai vista in nessuna fotocamera, anche in condizioni di luce estreme con un sensibilità di -4EV nel punto centrale e -3EV su tutti gli altri.

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L'ottimo mirino ha una copertura del 100% ed un ingrandimento 1x, mentre lo schermo da 3,2" con 2,4 milioni di punti è inclinabile e touchscreen (si può anche usare per indicare il punto di messa a fuoco con il pollice mentre si sta inquadrando con il mirino). Controlli completissimi su tutto il corpo, in pieno stile "pro" tradizionale di Nikon, e tasti retroilluminati per lavorare più comodamente al buio. La raffica, non va dimenticata, che non solo è di 10fps ma offre un buffer fino a 200 scatti in RAW. Per quanto riguarda la memoria sono supportate le SD UHS-II ma anche le professionali XQD. Una cosa che non ho capito dalle immagini e dal comunicato stampa è se vi sia la presenza di un doppio slot, cose che mi auguro vivamente.

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Una delle funzionalità più interessanti è sicuramente SnapBridge, tecnologia ora migliorata con l'implementazione di NFC, Bluetooth LE e Wi-Fi. Grazie a questa si potrà creare una singola connessione con lo smartphone che rimarrà attiva continuamente consumando pochissimo, senza dovere ogni volta eseguire operazioni manuali. La camera si comporterà come qualsiasi altro dispositivo Bluetooth, sempre pronta a scambiare dati da e verso lo smartphone connesso. Promette di essere una buona rivoluzione, anche se non è una novità assoluta visto che qualcosa di analogo si era già visto nella Samsung NX1.

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Grande attenzione anche al comparto video, ovviamente, con il supporto alla registrazione in 4K. Tuttavia sono state date pochissime informazioni e alcune sembrano fortemente limitanti, sia sul fattore di crop che sulla durata (pare solo 3 minuti a clip). In Full HD le cose vanno meglio, con il supporto per il D-Lighting e i profili colore flat (S-Log? Non si sa..), ma i limitati dettagli trapelati non lasciano sperare per una qualità ed un bitrate particolarmente elevato. Inoltre pare che manchino anche Focus Peaking, Zebra Pattern e tutte quelle funzionalità care ai videomaker. A questi ultimi farà invece piacere la presenza dell'electronic VR (solo in Full HD), sulla carta molto simile a quello delle videocamere. Il distacco tecnologico tra la D500 e la D7200 è enorme, ma sarà visibile solo ad un professionista o ad un amatore evoluto, il quale dovrà essere disposto a pagare i circa $2000 del solo corpo quando con un prezzo analogo o inferiore oggi si compra una FX come la D750. È un discorso simile a quello fatto mesi fa tra Canon 6D e 7D Mark II, ognuna con propri vantaggi. Pur essendo una DX (APS-C) la D500 ha un cuore altamente professionale, condividendo la maggior parte delle sue caratteristiche con la nuova ammiraglia Nikon D5.

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Su quest'ultima, in effetti, è rimasto molto poco da dire, ad iniziare dal sensore FX da 21MP e dalla sensibilità che dai 100-102,400 di base raggiunge l'impressionante valore espanso di 3.280.000 ISO. 14fps nella raffica che scendono a 12fps con AF continuo, mentre rimangono medesimo motore, processore e metering già descritti per la D500. Il display da 3,2" e 2,4 milioni di punti è anche touchscreen, ma questo non si può usare per selezionare il punto di messa a fuoco mentre si inquadra dal mirino (strano..). Doppio slot di memoria che supporta CompactFlash o XQD a seconda delle necessità. Niente SnapBridge in questo caso, per il Wi-Fi c'è il modulo aggiuntivo, ma c'è sempre l'ottima connessione Ethernet come nelle D4/D4s. Il prezzo della D5 sarà di circa $6500, aspettiamo ancora l'ufficialità italiana per i prezzi Nital.

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Altre due novità sono state ufficializzate in queste ore dalla casa nipponica, a partire dal Flash SB-5000, il primo Speedlight ad essere controllabile in radio frequenza. Questo richiede un trigger come il WR-R10 e consentirà a fotocamere come D5 e D500 di utilizzarlo fino a 30 metri di distanza anche con linea di tiro occupata. Piccolo e potente (34,5NG), copre da 24 a 200mm e regge fin a 120 lampi continui a 5 secondi di distanza. Prezzo: $600.

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L'elemento più inatteso è la KeyMission 360, una action cam con doppia lente/sensore per catturare video in 4K a 360°. Questi tipologia di filmati saranno sempre più gettonati con la diffusione dei visori di realtà aumentata e proprio in queste ore Oculus Rift sta per aprire i pre-ordini. La Nikon KeyMission 360 ha un corpo resistente ad urti e cadute fino a 2 metri e alle immersioni fino a 30 m. Registra in 4K/UHD ma ci sono ancora pochi dettagli in quanto sarà mostrata durante il CES 2016 ma non arriverà sul mercato prima della primavera.

 

Nikon presenta la nuova gamma di compatte prosumer DL: DL18-50, DL24-80 e DL24-500

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Guardiamo per un attimo la situazione delle fotocamere digitali al di fuori di mirrorless e reflex. Eh sì, perché c'è anche un mondo al di fuori di questi due segmenti. Escludiamo anche le medio-formato, rappresentando una nicchia non utile a fini statistici, e ci rimangono sostanzialmente bridge e compatte. Due termini ormai vecchi, che mal si adattano alle offerte dei produttori ed alle richieste dei clienti. Fino a qualche tempo questi erano le fotocamere d'ingresso, quelle di chi non aveva esigenze particolari e voleva spendere poco, ma sappiamo bene che tale richiesta è stata voracemente fagocitata dagli smartphone. Qualche anno fa, infatti, ogni anno uscivano decine di modelli di compatte e bridge da ogni casa, inondando il mercato di fotocamere con sensori minuscoli (in media 1/2,3") e di dubbia qualità. Oggi sono quasi ignorate e solo alcuni produttori le mantengono a listino, ma in numero decisamente più ridotto. A sostituire le compatte e le bridge "vecchia scuola" sono arrivate quelle di nuova concezione, che io solitamente definisco prosumer. Queste vedono la più importante differenziazione nel sensore, che dopo alcuni esperimenti di Nikon (vedi APS-C della Coolpix A), Canon (1,5" su G1 X) e Panasonic (M43 su LX100), sembra essersi stabilizzato sulla diagonale da 1" per tutto il mercato. La casa giallo nera usa già sensori di questo tipo sulla sua gamma di mirrorless Nikon 1, dove è stato ribattezzato CX, affiancandosi ai precedenti DX (APS-C) ed FX (FullFrame). Non era però ancora entrata in competizione con Sony, Canon e Panasonic con compatte e bridge, ma lo fa oggi con la nuova gamma DL.

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Per prima cosa devo dire che mi ha sorpreso la scelta dei nomi delle fotocamere, che sono caratterizzati dalle lunghezze focali dell'obiettivo associate ad una sigla comune. Abbiamo quindi DL18-50, DL24-85 e DL24-500. Suppongo che anche Nikon andrà quindi ad usare il sempre più diffuso Mark I, II, ecc.. per identificare eventuali evoluzioni future con medesimi obiettivi.

Nikon DL24-85

Tutte hanno sensore CMOS retroilluminato da 1" con da 21MP e sensibilità da 100-12800 ISO, processore EXPEED 6A quad-core, sistema AF ibrido, raffica da 20fps con fuoco continuo o 60fps se fisso sul promo fotogramma, stabilizzazione ottica VR con doppio rilevamento e video in 4K 30/25fps, FullHD fino a 60/50fps con slow motion FullHD a 120fps o 720p a 400fps. La prima, che vedete in alto, e la seconda, qui di seguito, hanno lo stesso corpo ed un display OLED 3" touch screen da 1 milione di pixel, il quale si può inclinare in alto o in basso. Il mirino, invece, è opzionale (DF-E1).

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Gli obiettivi 18-50 e 24-85 (equivalenti, si intende) hanno luminosità f/1,8-2,8 ed entrambi possiedono modalità macro con fuoco a 3cm. La DL18-50 ha in più un filtro ND integrato da 3 stop ed è la prima Nikon compatta ad avere il rivestimento ai Nano Cristalli sulle lenti. Nessun ingresso o uscita audio, ma ci sono Wi-Fi ed NFC per connessione diretta e continua con lo smartphone tramite SnapBridge.

Nikon DL24-500

L'altro modello si presenta più come una bridge per via del suo obiettivo 24-500 f/2,8-5,6. Questa si differenzia dalle precedenti anche per il mirino integrato da 2,36 milioni di punti (stranamente con copertura del 97 e non 100%) e perché il display è completamente articolato, non solo inclinabile. Altra differenza è che qui si trova anche un ingresso per microfono esterno in formato 3,5mm.

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Le tre fotocamere saranno disponibili prima dell'estate, con un prezzo che partirà dai $649 per la DL24-85, $849 per la DL18-50 e $999 per la DL24-500. Nel comunicato stampa italiano di Nital non era invece presente il listino italiano, che speriamo di conoscere nel minor tempo possibile.

Hands-On: Nikon D5 e D500, le nuove ammiraglie giallo nere

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Mentre parte dello staff di SaggiaMente era occupata a cogliere quante più informazioni possibili dal keynote Apple, sono andato all'evento Nikon che presentava alla stampa i due nuovi copri macchina: l'ammiraglia D5 e la più piccola D500, una fotocamera formato DX dalle caratteristiche decisamente professionali.

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Nikon D5 migliora la sensibilità ISO del suo sensore (ora da 20MP) arrivando ad un valore nativo di 102.400. Praticamente riesce a vedere meglio dell'occhio umano (in termini di luminosità), ma è espandibile fino all'esagerata soglia di ISO 3.280.000. Tuttavia questi numeri sono per lo più figli di una buona campagna marketing, poiché ad ISO così elevati non si può pensare di avere una foto effettivamente utilizzabile. È stato migliorato l'autofocus: il nuovo sistema Multi-CAM ha 153 punti AF di cui 99 a croce ed è in grado di lavorare fino a -4EV, molto utile nel caso si utilizzino teleconverter. Dal menù è inoltre possibile regolare il comportamento della messa a fuoco, in pratica si potrà intervenire su valori come "movimento regolare o irregolare" del soggetto in modo da avere uno scatto più corretto.

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La raffica raggiunge i 12 fotogrammi al secondo con il tracking della MAF mentre può spingersi fino ai 14 in modalità mirror lock-up. Una raffica così elevata è aiutata da un buffer praticamente infinito con il quale si possono scattare ben 200 immagini in RAW nel caso si utilizzino le nuove schede ad alta velocità XQD.

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Migliorato anche il display, che oltre ad aver guadagnato la funzionalità touch è diventato più grande, misurando 3,2", e avendo una risoluzione di 2,3 milioni di punti. Inoltre lo schermo è ora RGBW, cioè oltre ad avere un subpixel per ogni colore (rosso, verde, blu) ne contiene uno bianco, in questo modo il risulta molto più luminoso, utile per visionare le immagini sotto il sole.

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Altra novità è l'inversione dei tasti Mode e ISO nella parte superiore del corpo. A detta di Nital è stato un cambiamento derivato dalle numerose richieste dei professionisti. In questo modo è possibile cambiare la sensibilità del sensore senza staccare l'occhio dal mirino ed avere tutto a portata di dito. Parlando dello slot delle memorie è doveroso citare il cambiamento proteso verso il futuro che Nikon ha deciso di percorrere, infatti è presente un doppio slot per le nuove schede XQD. Non vi è quindi la compatibilità con le più famose CF, nel caso si voglia un modello dotato con il "vecchio" standard è necessario specificarlo nel momento dell'acquisto. Nital però tiene a precisare che i modelli importati in italia aventi lo slot per CF sono limitati e quindi saranno più difficili da trovare. Inoltre scegliere tale modello pregiudicherà le prestazioni della raffica (come mostrato nella seconda immagine sopra).

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Per quanto riguarda la funzione video, è stata introdotta la registrazione in 4K UHD interna (segnale a 4:2:0 e 144 Mbps). Questa però è disponibile soltanto utilizzando una porzione del sensore che è leggermente più grande del formato DX. In questo modo si avrà una lettura piena dei pixel riuscendo a garantire una maggiore definizione rispetto ad un eventuale sampling dei pixel. Altro difetto della registrazione 4K è il limite imposto dei 3 minuti (cosa che trovo assurda) ma ufficiosamente ci è stato detto che sarà eliminato con un prossimo aggiornamento. La Nikon D5 sarà disponibile alla vendita il 24 marzo ad una cifra di 6990€ (circa 1000€ in più rispetto al prezzo della D4 al lancio).

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Presentata come la "DX ammiraglia" la D500 condivide con la sua sorella più grande oltre al processore d'immagine EXPEED 5 il motore di messa a fuoco e lo schermo. le ultime due le tecnologie però hanno ulteriori migliorie poiché utilizzando la stessa MAF su un sensore più piccolo otterremo una maggiore copertura dei punti di fuoco, mentre il display è diventato basculante.

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Il sensore CMOS DX è da 20 MP ed è senza filtro low-pass, questo ha una gamma ISO ovviamente inferiore rispetto a D5, infatti raggiunge nitidamente i 51.200 ISO (espandibili fino a 1.640.000) Per quanto riguarda le connettività invece troviamo il Wi-Fi, NFC e Bluetooth integrati.

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Rispetto all'ammiraglia Full Frame, la D500 perde un po' in raffica arrivando a "soli" 10fps, mentre ha comunque le sue stesse funzionalità video, quindi sia 4K UHD a 24/25/30 fps che FullHD fino a 60 fps. Interessante la nuova feature di controllo flicker: con questa modalità attivata la macchina dovrebbe sintonizzarsi alla stessa frequenza delle luci artificiali (quindi o 60 o 50 Hz) per poi capire intelligentemente il momento in cui è presente il picco di luce e quindi catturare immagini con esposizione uniforme. Funzione che risulta molto utile anche nel video. La D500 sarà disponibile il 24 marzo alla cifra di 2300€ (3200€ con in kit l'obiettivo 16-80 mm F/2,8-4E ED VR).

Per quanto riguarda la prova delle due macchine, purtroppo non è stato possibile portare a casa gli scatti effettuati, quindi eventuali considerazioni sono da prendere un po' con le pinze. La resa ad alti ISO migliora sempre di più con il tempo e questi due modelli non sono da meno, ovviamente con un giudizio migliore nei confronti dell'ammiraglia. Viste sullo schermo integrato, le immagini a 51.200 ISO sembrano essere persino più pulite e dettagliate di quelle della Sony 7s II (recensione). Nonostante durante la presentazione venisse esaltato molto lo schermo touch, ne sono rimasto un po' deluso in quanto è possibile utilizzarlo solamente durante la revisione delle immagini oppure per scegliere il punto di messa a fuoco. Ancora lontano dal modo in cui Canon è riuscito ad implementarlo sulle sue macchine. Un'altra particolarità che mi ha stupido positivamente sono i tasti retro-illuminati, i quali sono presenti su entrambe le macchine. Non mi capitano spesso sotto mano delle ammiraglie, mi aspettavo che un corpo più grande fosse scomodo da adoperare, invece l'ergonomia della D5 aiuta molto a gestire la sua mole, facendola sembrare anche più leggera del previsto. Quando si impostano le macchine in modalità Ch (scatto continuo alta velocità) si rimane impressionati, giocando con la D5 ho ho cercato di capire in quanto tempo si "stancasse" ma si è esaurita per prima la mia pazienza. La più piccola D500 in mano fatica a sentirsi, molto leggera e con un profilo che dona un'ottima presa. In questa breve prova non ho potuto evidenziare particolari difetti: sulla carta entrambe le macchina sono ottime, solo una recensione più accurata potrà offrirci maggiori considerazioni.

Nikon D5: tra delusione e polemiche

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Il 2016 di Nikon è iniziato con la doppietta D500 e D5, nuove reflex di punta nei segmenti APS-C e Full Frame che abbiamo avuto modo di "assaggiare" a Milano con il nostro hands-on. La prima era molto attesa ma è forse arrivata un po' in ritardo, andandosi inevitabilmente a confrontare con le ormai diffuse full frame "abbordabili", tra cui la stessa D750 in casa giallo nera. La seconda, invece, sembrava non avere punti deboli, almeno fintanto che è rimasta solo in esposizione. Nelle prime prove, infatti, non ci è stato dato modo di analizzare gli scatti, che sono rimasti nelle memorie fissate all'interno delle fotocamere.

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Le brutte notizie per la nuova ammiraglia sono arrivate inizialmente da DPreview, che ha pubblicato una comparativa con risultati piuttosto deludenti. Il sensore da 21MP della D5, che non è di manifattura Sony, ha infatti mostrato una gamma dinamica tutt'altro che entusiasmante e una minore capacità di gestire il rumore nelle aree scure anche a bassissimi ISO. Da un confronto con altri modelli della stessa casa, tra cui la D750, si può notare che aumentando l'esposizione in post-produzione vien fuori un rumore davvero eccessivo nella D5, nettamente superiore rispetto agli altri sensori, persino più di quello della APS-C D7200.

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Stando alle specifiche tecniche, il punto forte di questo modello dovrebbe essere proprio la resa ad alte sensibilità, con ' impressionante soglia di oltre 3 milioni di ISO. Un primissimo confronto di Focus Numerique con la Canon 1D-X Mark II sembrerebbe però ridimensionare questo primato. A fronte di numeri effettivamente molto superiori sulla carta, il reale vantaggio della D5 sulla sua diretta rivale è davvero minimo considerando il range di reale utilizzo, che possiamo considerare rilevante fino a 102.400 ISO.

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Da queste primissime analisi, dunque, ne verrebbe fuori una macchina più modesta. Al di là dei numeri del marketing, il 4K si può usare per un massimo di 3 minuti, la gamma dinamica è inferiore anche rispetto le APS-C e la resa ad alti ISO non è così elevata come i numeri vorrebbero suggerirci. Speriamo che dalle prime prove complete il quadro venga ridipinto con tinte più favorevoli per la top di gamma di Nikon, perché questi primi approcci sembra tutt'altro che rose e fiori.


Se la Nikon D5 ha un po' deluso, la D500 è incredibilmente promettente

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L'altro giorno parlavamo della Nikon D5 e del fatto che il suo sensore non ha convinto i primi recensori, denotando una ridotta gamma dinamica, molto rumore nell'apertura delle ombre ed una resa ad alte sensibilità che è effettivamente molto buona ma non così tanto da giustificare il valore nominale di 3 milioni di ISO. A quanto pare la decisione di non appoggiarsi ancora Sony per il sensore si è rivelata un'arma a doppio taglio per la casa giallo nera e la sua nuova ammiraglia Full Frame, mentre le cose stanno andando molto meglio con la D500.

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DPreview ha pubblicato un test preliminare sul suo sensore APS-C, il quale promette molto molto bene. Grazie al loro pratico strumento l'ho messo a confronto con la Canon 7D Mark II salendo fino a 25600 ISO e si nota molto meno rumore nei JPG della D500. Incredibilmente si difende molto bene anche rispetto le full frame Nikon D750 e Canon 5D Mark III, che mantengono più dettaglio ma non quanto il sensore più grande lascerebbe immaginare.

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Per essere un po' più cattivo ho voluto guardare i RAW, mettendo due APS-C sulla colonna sinistra e due Full Frame su quella a destra. Mi sono fermato a 12800 ISO e anche qui la D500 si difende benissimo. Solo la D5 dimostra il vantaggio piuttosto netto di un sensore 35mm, mentre la 5D Mark III sembra quasi avere più rumore, in particolare quello cromatico. Praticamente stracciata la 7D Mark II, che cattura meno dettagli e con più disturbo. Il confronto dimostra che la D5 non sia poi così male se non si devono aprire molto le ombre in post-produzione, ma la D500 ha davvero una marcia in più nel suo segmento.

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Nikon D5: sbloccato il limite video di 3 minuti in 4K con un aggiornamento firmware

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Quando sono state presentate le Nikon D5 e D500, l'intero settore fotografico ha apprezzato le qualità dei nuovi corpi, che abbiamo anche avuto modo di toccare con mano in un hands-on, Non sono mancate le critiche, però, come quelle relative alle prestazioni dei nuovi sensori in alcuni ambiti. Una cosa che ci ha lasciati un po' spiazzati è stata l'introduzione della registrazione video interna in 4K limitata a soli 3 minuti. Nell'incontro con Nikon ci era stato detto che questo problema sarebbe stato risolto presto e così è stato. L'azienda giallo/nera ha rilasciato infatti il nuovo firmware ver 1.10 per la D5, che sblocca la tradizionale durata (per le fotocamere) di 29 min e 59 secondi.

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Nello stesso si trovano anche altre novità, come la riduzione del flicker, una nuova funzione di AF tracking a zone denominata "dynamic-area" e la riduzione digitale delle vibrazioni nei modi video HD e Full HD. L'interesse maggiore, però, è riservato allo "sblocco" del precedente limite sul video 4K, che genererà 8 file da 4GB separati per una clip continua di 30 minuti, i quali si potranno unire al computer con ViewNX-Movie Editor.

Nikon presenta un teleobiettivo superluminoso: AF-S Nikkor 105mm F1.4E ED

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Ultimamente ci siamo stupiti spesso di fronte ad obiettivi della serie Art di Sigma, oppure dalla linea SP di Tamron. Entrambe le case hanno cambiato la propria strategia, decidendo di produrre lenti di tutto rispetto, dall'ottima qualità e dal prezzo abbastanza contenuto. Questo cambiamento è stato apprezzato da molti fotografi e amatori, sicuramente anche dal nostro staff. Nikon recupera però un po' di brio con la presentazione del nuovo AF-S Nikkor 105mm F1.4E ED.

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Questo tele è il più luminoso della sua categoria, è dotato di autofocus ed è compatibile con i sensori FullFrame. Il diaframma è composto da 9 lamelle arrotondate, controllate da un meccanismo elettromagnetico, e raggiunge l'apertura minima di F/16. L'obiettivo è composto da 14 elementi in 9 gruppi tra cui 3 a bassa dispersione. Le specifiche non si limitano qui, perché, come nelle altre lenti professionali della casa, troviamo rivestimento ai nano cristalli per ridurre le aberrazioni cromatiche e i flare e l'ottima qualità costruttiva che rende il 105mm tropicalizzato e resistente allo sporco e alla polvere.

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Come ci si può aspettare è un obiettivo dalle dimensioni modeste: pesa 985gr, è lungo 10,6cm, è largo 9,5cm e il diametro dei filtri misura 82mm. Il 105mm F/1.4 sarà disponibile ad agosto ad un prezzo consigliato di $2,199.95, mentre non è stato ancora ufficializzato quello per il mercato europeo e per l'Itala.

Nikon presenta la D3400 con SnapBridge e obiettivi AF-P

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Oggi Nikon ha presentato la D3400, nuova reflex entry-level che sostituisce la D3300. Molte delle caratteristiche principali rimangono invariate, ma ci sono alcuni cambiamenti particolarmente interessanti. La coppia sensore/processore appare praticamente la stessa, con 24MP senza filtro low-pass ed un EXPEED 4, ma il corpo è più leggero (35 grammi in meno) e l'autonomia è aumentata da 700 a ben 1200 scatti. Altra novità degna di nota è la presenza della connessione SnapBridge, basata sul Bluetooth LE invece del Wi-Fi. Questa è stata vista nelle ultime top di gamma Nikon e consente di ottenere un abbinamento più semplice e continuativo con lo smartphone.

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Le altre specifiche contano un motore AF a 11 punti, video Full HD 50/60fps, raffica da 5 fps e schermo da 3". Mancano invece all'appello l'ingresso audio da 3,5mm e il motore ad ultrasuoni per la pulizia del sensore, che erano presenti nel vecchio modello. La Nikon D3400 sarà disponibile dai primi di settembre a circa 650€ con il AF-P 18-55 VR, oppure con l'aggiunta di un secondo obiettivo, 70-300 AF-P (non VR), a circa 1000€. Da notare che si tratta di nuovi obiettivi con stepping-motor, qualcosa di analogo al vecchio STM di Canon (di recente sostituito con Nano USM) e che dovrebbe garantire maggiore silenziosità e precisione anche in Live View.

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Sugli aggiornamenti firmware per le fotocamere: c'è chi latita e chi primeggia

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Negli ultimi anni mi è capitato di rado di essere davvero contrariato da uno dei principali brand produttori di fotocamere, anche perché evito di cedere ai fanatismi e di far prevalere il mio gusto personale sull'oggettività. Un esempio concreto è quello della Canon 5D Mark IV, che ha completamente deluso le mie aspettative ma non per questo l'ho demonizzata nella presentazione, trovandomi perfino a difenderla. Per il mio lavoro speravo che avrebbe portato un netto miglioramento lato video, mentre l'azienda ha ormai chiarito che per quello ci sono le sue cineprese e si è quindi concentrata nel creare un ottimo strumento professionale per fotografi. E in quel senso sembra davvero eccellente.

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Il punto è che puoi non soddisfare le mie esigenze, ma non per questo stai sbagliando. Più di una volta, invece, ho avuto da ridire nei confronti di Sony e delle sue politiche di prodotto, ma sono stato bersagliato dai suoi fanboy. La moda del momento su internet è quella di dare addosso a Canon e Nikon ed elogiare Sony (parlo solo di Full Frame ovviamente). Per carità, i primi due hanno vissuto fin troppo di rendita, per cui ci sta che l'ottima concorrenza venga ben sottolineata, ma sono sempre stato allergico agli estremismi. Sony ha i migliori sensori, tante funzioni evolute ed una spiccata propensione per il video, tant'è che la maggior parte dei videomaker semi-pro sono passati da Canon 5D Mark II alla A7s e poi dalla 5D Mark III alla A7s Mark II (recensione).

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A quest'ultima ho assegnato 4,5 stelle, per cui si potrebbe pensare che mi piaccia tanto, ma non è esattamente così. Se infatti le sue doti sono indiscutibili ed oggettive (motivo del voto), l'ergonomia ed il feeling con un prodotto sono del tutto personali. Ad esempio a me interessa poco avere uno store di app quando poi mi fai pagare anche le funzioni che trovo gratis nelle mirrorless concorrenti; mi va bene avere tante opzioni, ma non quando sono sparse completamente a caso nei menu; trovo comoda la portabilità, ma non a scapito dell'autonomia; mi piace lo schermo articolato, ma non puoi tralasciare ancora il touchscreen; è bello avere compatibilità con tante ottiche di terze parti, ma non il fatto che quelle native costino più delle altre; sono d'accordo nel pagare il giusto prezzo per un corpo professionale, ma non se poi distruggi il mio investimento rendendolo vecchio ogni anno con una nuove versione.

Gli ultimi due punti sono quelli per cui mi sento di dire a Sony che sta davvero sbagliando. Hanno le potenzialità per diventare il primo produttore al mondo di fotocamere, sia in termini di numeri che di soddisfazione del cliente e della "critica", ma la stanno sprecando per una politica di prodotto inadatta al mercato professionale cui mirano. Chi lavora in questo mondo, ha bisogno che i suoi acquisti siano investimenti e deve avere almeno un paio d'anni per ammortizzarli, quando non qualcosa in più. E invece Sony li tratta come amatori facoltosi, che dopo neanche 12 mesi da una consistente spesa si vedono presentato il nuovo modello con la certezza che il vecchio verrà dimenticato e pesantemente svalutato. Nel frattempo, invece di concentrarsi nell'ampliare l'offerta di obiettivi con varianti smart e magari più economiche, continuano a presentare quelle lenti a prezzi astronomici che comprano in pochi, mentre la maggior parte è costretta ad usare quelle di terze parti con adattatori (su E-mount mancano purtroppo Tamron, Tokina e soprattutto Sigma). So già che molti di quelli che usano Sony (ne abbiamo anche uno in redazione), hanno da ridire su queste osservazioni, perché comunque il parco ottiche è molto cresciuto e non si può non andare avanti con le innovazioni, ma il punto è che si può farlo senza fare un torto ai propri acquirenti.
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L'esempio più lampante di cosa si dovrebbe fare ce lo porta Fujifilm, marchio che non è certo fermo sui suoi piedi e che di recente è anche entrato nel mondo delle medio formato digitali, ma che dimostra di avere un grande rispetto per i propri utenti. Intanto i modelli "pro" li aggiorna ogni due o più anni, fino ai quasi quattro trascorsi dalle X-Pro1 alla X-Pro2 (recensione), ma soprattutto rilascia continui aggiornamenti firmware dei precedenti. Basti pensare alla X100, rilasciata nel 2010 con qualche difettuccio (in particolare lato AF) e cresciuta anno dopo anno sia nelle prestazioni che nelle funzioni, fino all'ultimo update 2.11 del 2014. Tutto questo mentre erano già uscite le successive X100S e X100T. Oppure la X-E2, che poco dopo l'uscita della X-E2s ha ricevuto un aggiornamento che l'ha messa in pari su quasi tutte le nuove funzioni. Onestamente, capisco molto di più un fan di Fujifilm, proprio perché l'azienda dimostra di essere a sua volta una fan dei propri acquirenti, rispettandoli e coccolandoli quanto più possibile.

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Una prova ulteriore la vediamo oggi, con il rilascio del firmware 2.0 per la X-Pro2, che va a recuperare la maggior parte del distacco con la più recente X-T2, in particolare lato AF. Ma per certi versi è ancora più incredibile il fatto che oggi anche gli utenti della X-Pro1 del 2012 abbiamo ricevuto un aggiornamento con il firmware 3.70. D'accordo che quest'ultimo fa relativamente poco, ma basta vedere il numero di versione per capire quanto è stato fatto in 4 anni e, in tutti i casi, sottolinea l'attenzione costante di Fujifilm. Considerate anche queste cose quando investite i vostri soldi. Non basatevi solo sulle specifiche tecniche sulla carta, guardate a cosa vi serve davvero e scegliete in virtù di aspetti troppo spesso trascurati, come l'ergonomia, l'affidabilità, la varietà e qualità di obiettivi, nonché il feeling con il corpo macchina.

Nikon presenta il nuovo AF-S 70-200mm f/2.8E FL ED VR e il PC 19mm f/4E ED Tilt Shift

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Nikon oggi ha presentato due obiettivi molto richiesti dai suoi utenti: una nuova versione del popolare tele 70-200 f/2.8 e il tanto atteso PC 19mm F/4 tilt & shift. Due obiettivi diversissimi, ma entrambi indirizzati a fotografi professionisti. Vediamoli nel dettaglio.

nuovo 70 200 nikon

Il nuovo AF-S Nikkor 70-200mm f/2.8E FL ED VR è più leggero della versione precedente, ed è stata posta molta attenzione al reparto auto focus. L'AF tracking è stato migliorato per rispondere meglio alle variazioni repentine di messa a fuoco, assicurando una veloce e precisa risposta soprattutto durante gli scatti in rapida successione. Anche il VR è stato migliorato, sempre con 4 stop dichiarati di guadagno, introducendo la modalità SPORT VR che consente di ottenere una visione molto più stabile nel mirino durante le azioni concitate. Lo schema ottico è stato rivisto e migliorato introducendo ben 6 elementi ED, uno in fluorite e anche uno ad alto indice di rifrazione (HDI). Ovviamente non manca il trattamento Nano Coating per limitare al minimo la presenza di immagini fantasma e luci parassita. La distanza minima di messa a fuoco passa da 1.4m a solo 1.1m, migliorando il rapporto di ingrandimento da 0.11x a 0.21x. Tutto il barilotto è ora in lega di magnesio e sono presenti dei pulsanti funzione configurabili. L'utilizzo di questi non è ancora ben chiaro, eventuali valutazioni vanno rimandate ad una prova sul campo. Il peso dovrebbe scendere di circa 100gr, anche se non abbiamo trovato informazioni precise al riguardo. Il prezzo su Amazon.com al momento della stesura di questo articolo è di $2799, mentre quello italiano non è stato ancora dichiarato.

Nikon Nikkor PC 19mm Tilt Shift

Il PC Nikkor 19mm f/4E ED arriva per colmare il divario con il parco ottiche Canon Tilt & Shift, dove troviamo anche un 17mm con la possibilità di regolare la prospettiva. Nonostante questo sia un 19mm, Nikon spera di colmare il divario offrendo un grandangolo spinto dalla focale simile. Quello che salta subito all'occhio osservando la nuova lente è l'elemento frontale molto sporgente, a quanto pare era inevitabile per avere un'adeguato basculaggio con 19mm su full frame. Tale aspetto non farà molto felice chi vorrà utilizzare questa lente per foto architettoniche all'aperto e di paesaggio, in quanto utilizzare filtri sarà molto più complicato. Nello schema ottico troviamo due elementi asferici e tre ED, anche su questa lente è presente il Nano Coating per ridurre flare e riflessi. Il basculaggio e il decentramento possono essere utilizzati indipendentemente fino a 90 gradi in entrambe le direzioni. Il peso dell'ottica è di 885gr, il prezzo attuale su Amazon.com è di $3399 mentre quello italiano non è ancora noto. Considerando che al momento il PC 24mm f/3.5 si trova a circa $2200, abbiamo di fronte una lente dal prezzo decisamente importante.

Nikon svela le edizioni speciali per il suo 100° anniversario

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Nikon ultimamente non se la sta cavando molto bene: i primi segnali si sono visti con la cancellazione della promettente linea di compatte prosumer DL e, successivamente, c'è stata la conferma dei dati finanziari insieme alla comunicazione di ingenti tagli al personale. Queste brutte acque non hanno scoraggiato l'azienda nipponica a festeggiare il loro centesimo anno di attività.

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Per quest'occasione Nikon ha annunciato la messa in vendita di fotocamere, obiettivi e alcuni accessori in edizione limitata. Più in particolare stiamo parlando dei due corpi più giovani della casa, D5 e D500, disponibili con la colorazione canna di fucile. Livrea che accompagna anche i tre obiettivi zoom 2.8, (14-24mm f/2.8G ED, 24-70mm f/2.8E ED VR e 70-200mm f/2.8E FL ED VR Nikkor). Oltre a questi sono presenti anche altre chicche come una rappresentazione in cristallo nella Nikon Model I, due tracolle in pelle e una miniatura della Nikon F.

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Purtroppo Nikon non ci ha ancora fornito alcun prezzo di vendita anche se PetaPixel afferma che probabilmente verranno ufficializzati nella conferenza stampa di giugno. Prodotti di questo, essendo da collezione, avranno sicuramente un prezzo più alto rispetto ai loro alter ego "normali", che servano a dare un respiro di sollievo all'azienda?


La Nikon D7500 fa un passo avanti ed uno indietro: ora c'è la D500

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Devo ammettere che le reflex mi stanno interessando sempre meno negli ultimi anni e lo avrete notato anche della riduzione di recensioni che le riguardano. La Nikon D7200 l'ho provata un paio d'anni fa e si è rivelata buona, ma aveva il difficile compito di soddisfare sia l'amatore evoluto che il professionista in cerca di un corpo APS-C. La casa giallo nera non ha infatti aggiornato la D300s per tanti anni e la D7200 avrebbe dovuto essere contemporaneamente quello che sono le Canon 80D e 7D Mark II. Non un lavoro facile, insomma, che ci ha portato a vedere fin troppo negativamente alcune sue mancanze. La lineup ha finalmente riacquistato senso con l'arrivo della D500, macchina costosa ed assolutamente straordinaria che si è collocata al di sopra della D7200. Oggi è stata presentata l'evoluzione di quest'ultima, la quale tiene anche conto del fatto di non essere più obbligata a mantenere lo status di reginetta dell'APS-C.

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La Nikon D7500 ha un corpo simile alla precedente, solo po' più leggero e stretto, cosa che rende l'impugnatura più marcata e confortevole. Eredita molte buone cose dalla nuova D500, come il sensore APS-C da 20,9MP senza filtro low-pass ed il processore Expeed 5 (30% più veloce di quello della D7200). Uno dei principali cambiamenti è il nuovo display, che potrebbe aver perso qualcosa in termini di visibilità visto che si parla di 922 mila punti invece dei precedenti 1,2 milioni (differenza che potrebbe essere giustificata dal passaggio da RGBW a RGB), ma guadagna la possibilità di essere inclinato ed il touch screen, che può essere usato sia per la definizione del punto AF che nei menu.

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Nessuna novità per il mirino, che mantiene la copertura del 100% e l'ingrandimento di 0,94x. Le informazioni al di sotto sono sempre su un piccolo schermo OLED, il quale garantisce una visibilità ottimale. La tropicalizzazione è stata perfezionata rispetto la D7200, ma un'altra bella caratteristica è venuta meno: il doppio slot di memoria. È sicuramente un aspetto negativo per chi ha sempre puntato a questa categoria di prodotto, ma nell'ottica di Nikon ora è la D500 che risponde ai professionisti e la D7500 va agli amatori. Per riprendere l'esempio di prima, anche in casa Canon la 80D non ha il doppio slot che invece troviamo nella 7D Mark II. Non sto giustificando la scelta, sia chiaro, dico solo che ne intuisco la logica.

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Lato video la D7500 è in grado di registrare in Full HD fino a 60p, anche con stabilizzatore VR elettronico, ma non poteva mancare il 4K/UHD, con framerate di 30/25/24p. Purtroppo questo è disponibile solo con un crop di 1.5 sul sensore APS-C, che corrisponde ad un 2.25x rispetto alla focale Full Frame (in pratica un 50mm diventa un 112,5x, più che su Micro Quattro Terzi). C'è la possibilità di registrare video non compresso tramite uscita HDMI, un picture profile flat che è molto simile al log e funzioni evolute tra cui zebra pattern.

nikon-d7500-2Altre caratteristiche ereditata dalla D500 sono il sistema metering a 180 mila punti RGB e la funzionalità SnapBridge, che usa Bluetooth e Wi-Fi per creare una connessione semplice e stabile con lo smartphone per l'invio delle immagini. È invece stato eliminato l'NFC. Purtroppo per chi è interessato alla fotografia sportiva o naturalistica, l'AF non è quello D500 ma è stato mantenuto quello a 51 punti della precedente D7200, andando così a sottolineare la differenza tra i due corpi. Vi è il controllo di flash wireless integrato ed anche la nuova batteria EN-EL15a, che è comunque compatibile pienamente con la EN-EL15. L'autonomia si è ridotta da 1100 scatti a 950 scatti secondo lo standard CIPA, ma è ancora molto buona. La Nikon D7500 arriverà questa estate con un prezzo di $1250 per il solo corpo, che in Italia potrebbero tradursi in 1300€ (ma aspettiamo il comunicato locale per aggiornare tale indicazione).

Tre nuovi grandangoli da Nikon: 28mm f/1.4, 8-15mm fisheye e 10-20 DX

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Ottimi segnali da casa Nikon. Nonostante il grandissimo parco ottiche già immesse sul mercato, oggi la casa giallonera presenta 3 nuove lenti appartenenti alla famiglia dei grandangoli e più precisamente: AF-S Nikkor 28 f/1,4E ED, AF-S Nikkor 8-15 f/3,5-4,5E ED e AF-P DX Nikkor 10-20 f/4,5-5,6G VR.

 

Il primo è un fisso con focale pari a 28mm ed apertura massima di f/1,4. L'obiettivo si presenta robusto, resistente a polvere e schizzi, e con un motore AF rinnovato di tipo SWM (Silent Wave). Lo schema ottico è formato da 14 elementi in 11 gruppi (di cui 2 lenti ED e 3 asferiche), il diaframma è a 9 lamelle, la distanza minima di messa a fuoco è di 28cm e il peso 645g.

Il secondo obiettivo presentato è un particolare fisheye per fullframe con lunghezza focale variabile da 8 a 15mm ed apertura f/3,5-4,5. La particolarità è che consente di ottenere due tipi di risultati con una sola lente: fino a 11mm le foto saranno di tipo sferico mentre da 12mm in poi l'immagine riempirà l'intero fotogramma. Lo schema ottico è composto da 15 elementi in 13 gruppi (3 lenti ED e 2 asferiche), l'angolo di campo (a 8mm) è di 180°, la distanza minima di messa a fuoco è pari a 16cm con un rapporto di ingrandimento di 0,34x, il diaframma ha 7 lamelle e il peso è di 485g.

L'ultimo obiettivo presentato è un ultragrandangolare per APS-C con focale da 10 a 20mm ed apertura massima da f/4,5-5,6. Dispone di stabilizzazione ottica (con efficienza dichiarata di 3,5 stop) e di un motore AF silenzioso e veloce, ideale per l'utilizzo video. Lo schema ottico è formato da 14 elementi in 11 gruppi (3 lenti asferiche), la distanza minima di messa a fuoco è di 22cm dal piano focale (vale per tutta l'estensione dello zoom) e pesa solo 230g.

Per tutte le lenti presentate oggi non c'è ancora una data certa per la disponibilità sul mercato, ma voci di corridoio danno come possibile finestra di lancio i mesi di luglio e agosto 2017. Anche i prezzi italiani non sono ancora stati annunciati ma quelli USA sono di $1250 per il fisheye 8-15 (dove questo è già disponibile), $2000 per il 28mm e $310 per il 10-20.

Nikon presenta il nuovo AF-P 70-300 VR per fullframe

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Nikon ha da poco presentato un nuovo teleobiettivo zoom per full frame: il AF-P Nikkor 70-300 f/4.5-5.6E ED VR. Questo sostituisce il vecchio 70-300 e lo migliora in tutte le caratteristiche. La stabilizzazione ottica sale a 4,5 STOP di compensazione (erano 2,5) e l'obiettivo guadagna il nuovo motore di messa a fuoco passo passo (simile agli obiettivi STM di Canon) che consente di avere un AF più veloce, preciso e silenzioso. É stata migliorata anche la distanza minima di messa a fuoco che ora è di 1,2m con un rapporto di ingrandimento di 0,25x. Il Nikkor 70-300 è resistente a polvere e schizzi, ha un diaframma a 9 lamelle e lo schema ottico è costituito da 18 elementi (di cui 1 ED) in 14 gruppi. Il peso dichiarato è 680gr per una lunghezza (a 70mm) di 146mm e un diametro della lente frontale di 67mm. Il prezzo di listino è fissato a $699,95 ma non è stata ancora annunciata la data di disponibilità.

Nikon annuncia lo sviluppo della D850

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Nikon oggi festeggia i 100 anni di attività e lo fa con una serie di iniziative distribuite sul territorio (anche in Italia) e con il lancio ufficiale del sito Nikon 100th Anniversary. Oltre ai festeggiamenti per il centenario questa mattina la casa giallo-nera ha diramato un comunicato stampa, diretto principalmente ai suoi utenti professionali più affezionati, tramite il quale ha annunciato di essere a lavoro sulla nuova reflex D850. Comunicati di questo genere non si vedono spesso, di solito si cerca di mantenere tutto segreto fino all'arrivo sul mercato, ma questa volta Nikon ha cambiato strategia e ha deciso di anticipare essa stessa il nuovo prodotto in fase di realizzazione, con tanto di video teaser.

Questa mossa pare essere studiata per arginare la crescente migrazione verso Sony e Fujifilm che sta intaccando tutto il mondo reflex, rimasto un po' a guardare negli ultimi anni, e potrebbe anche essere correlata alle ultime voci di corridoio (questa volta non un annuncio ufficiale) che vedono l'azienda in procinto di presentare anche una mirrorless FullFrame ad alte prestazioni, dopo il deludente (e abbandonato) esperimento Nikon 1.

Tornando alla D850, è chiaro che questa sarà l'evoluzione dell'ottima D810 e secondo i rumors avrà un sensore FX da oltre 40MP, possibilità di creare Timelapse 8K, doppio slot SD e XQD, display inclinabile e disporrà di uno nuovo e più veloce AF, rendendola adatta per una vastissima schiera di professionisti dell'immagine, dalla fotografia sportiva a quella di evento o pubblicitaria. Non sono al momento note la data di lancio (dovremmo saperne di più a settembre) e le specifiche tecniche, né tantomeno il prezzo. L'unica cosa tangibile è il video teaser.

Nikon presenta la D850: super risoluzione e buona velocità

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Non è passato molto tempo dall’annuncio dello sviluppo della Nikon D850 fino alla sua presentazione ufficiale di oggi. Ecco, quindi, in tutto lo splendore del suo sensore FX da 45,7MP, la D850. Come appena accennato, una prima grande novità è appunto il sensore: un CMOS BSI (di manifattura Sony) senza filtro low-pass. Questo offre una risoluzione molto elevata pur non cedendo il passo alla classica "lentezza" che solitamente ne deriva, infatti la raffica raggiunge i 7 fotogrammi al secondo (e arriva a 9 con il battery grip opzionale MB-D18). La gamma di sensibilità parte da 32 ISO e raggiunge 102400 ISO al tetto più elevato.

La D850 ha anche grandi capacità video, essa infatti offre riprese 4K 30p (senza crop) e video FullHD fino a 120fps, inoltre sono presenti il Focus Peaking (solo FullHD), il pattern Zebra, così come l'uscita non compressa 4:2:2 4K tramite la porta HDMI. Non mancano neanche l'ingresso microfonico e l'uscita cuffie per il monitoraggio. Nikon ha integrato nella D850 la possibilità di realizzare Timelapse 4K direttamente in camera ed inoltre è possibile raggiungere gli 8K con l'intervallometro integrato, solo che il filmato andrà poi montato al computer. Il display è un'unità da 3,2" e 2,36MP Touchscreen ed è inclinabile verso l'alto o il basso, il mirino offre una copertura del 100% con un ingrandimento di 0,75x.

Il modulo AF è lo stesso utilizzato nell'ammiraglia Nikon D5 ovvero il modulo Multi-Cam 20K con 153 punti (di cui 99 a croce e 15 sensibili fino a f/8) ed il tutto è gestito grazie al processore d'immagine Expeed 5. La D850 offre la possibilità di scattare in modalità silenziosa in Live View grazie all'otturatore elettronico (raffica da 6fps con AF/AE bloccato), il doppio slot di memoria consente di inserire sia le veloci schede XQD che le normali SD, la batteria ha una durata di 1840 scatti o 70 minuti di registrazione video, i pulsanti sul corpo sono illuminati, sono presenti sia il Wi-Fi che il Bluetooth LE per le funzionalità SnapBridge ed il corpo è completamente tropicalizzato.

La disponibilità è fissata per il prossimo mese (settembre 2017) ad un prezzo USA di $3299,95 (al momento non disponiamo del dato italiano). Il Battery Grip MB-D18 sarà disponibile all'uscita al prezzo di $399,95 e un ulteriore accessorio, l'adattatore per digitalizzare pellicole e diapositive ES-2, costerà $149,95.

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